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KNK: Erdogan ordina di attaccare curdi e arabi ad Afrin e Manbij nella Siria del Nord

Hayet Al-Tahrir (precedentemente nota come Fronte Al-Nusra e Al-Qaeda) a Idlib ha aperto il fuoco d’artiglieria contro la città curda di Afrin subito dopo le affermazioni di Erdogan di sabato. I gruppi estremisti hanno preso di mira i villaggi di Iska e Celeme, nel sud del cantone di Afrin.

L’esercito turco ha pure bombardato le postazioni delle YPG (forze di difesa curde, che combattono con la Coalizione Internazionale contro l’ISIS) nel villaggio di Dir Belot vicino Siye.

Nella tarda giornata di sabato, i gruppi estremisti e l’esercito turco hanno attaccato i villaggi di Qere Baba, Ferferke e Pira Hesrekiya vicino al confine turco.

Fonti locali hanno affermato che l’esercito turco, posizionato nell’area di Azaz nelle campagne a ovest di Aleppo, ha colpito con mortai i villaggi del distretto di Shera nel cantone di Afrin. Fino ad ora sono stati sparati sette colpi di mortaio, uno dei quali è caduto tra le abitazioni dei civili nel villaggio di Kafar Jannah, mentre gli altri sono caduti tra gli alberi di ulivo e la strada tra i villaggi di Qetma e Kafar Jannah, nel distretto, causando danni materiali.

Il bombardamento è continuato ad intermittenza fino ad oggi. I locali hanno anche segnalato nuovi dispiegamenti di carri armati nell’area ad opera dell’esercito turco.

Le truppe turche entrarono a Idlib tre mesi fa, dopo un accordo con Russia e Iran affinché i tre paesi provassero a ridurre gli scontri tra le forze favorevoli al governo siriano e i combattenti ribelli nella più grande area della Siria rimanente in mano agli insorti. I pochi punti di osservazione che l’esercito turco afferma di aver creato, però, sono vicini alla linea di divisione tra la zona in mano ai ribelli arabi e la regione di Afrin, controllata dai curdi.

Nel 2016, la Turchia lanciò la propria offensiva militare [chiamata] “Scudo dell’Eufrate” nella Siria settentrionale, per respingere lo Stato Islamico dal confine e creare una divisione tra le regioni controllate dai Curdi. “Con l’operazione Scudo dell’Eufrate, abbiamo tagliato il corridoio del terrore proprio nel mezzo. Li abbiamo colpiti una notte, all’improvviso. Con l’operazione di Idlib, faremo cadere l’anello occidentale,” ha affermato Erdogan riferendosi ad Afrin.

Ha anche affermato che la Turchia potrebbe scacciare i Curdi da Manbij, che si trova a Ovest dell’Eufrate.

La gente di Manbij protesta contro l’invasione turca

La gente di Manbij ha organizzato una protesta contro la Turchia e altre potenze straniere che vogliono creare disordine nella regione

Domenica a Manbij diverse centinaia di persone si sono riversate in strada per protestare contro le politiche turche nella regione.

I manifestanti si sono radunati presso l’intersezione di El-Beta e hanno marciato sulle strade della città con bandiere che recavano scritto “No all’occupazione turca”, “Solleviamoci per amore della Siria e della pace”, “No all’oppressione, sì alla pace e alla fratellanza del popolo”.

I manifestanti recavano con sé bandiere delle Forze Democratiche Siriane e intonavano slogan che condannavano la Turchia.

Manbij è stata liberata dall’ISIS nel 2016 ad opera delle Forze Democratiche Siriane.

Il nostro appello e le nostre richieste alla comunità internazionale:

  • Afrin è stata una delle regioni più stabili e sicure della Siria negli ultimi cinque anni. In tale contesto, la città ha accolto un numero di sfollati interni pari alla propria popolazione originale. Le Nazioni Unite e la Coalizione Internazionale devono assicurare il permanere della stabilità e della sicurezza di Afrin. Afrin deve essere protetta da attacchi esterni.
  • Afrin non è una minaccia per la Turchia e non ha attaccato nessuno. Lo stato turco sta attaccando Afrin perché esso è contrario ai Curdi e ai progressi che hanno ottenuto. Questa realtà non deve essere trascurata e gli attacchi dello stato turco devono essere impediti.
  • La Russia, che è responsabile dello spazio aereo di Afrin, non deve essere una spettatrice di fronte agli attacchi della Turchia e deve impedire qualunque simile dimostrazione di aggressività.
  • Gli attacchi dello stato turco contro Afrin, il Rojava e l’intera Siria del Nord sono un vantaggio per l’ISIS e altri gruppi Salafiti. La Coalizione Internazionale contro l’ISIS deve prendere delle precauzioni in merito e deve impedire gli attacchi dell’esercito turco.
  • Lo stato turco in Siria è una forza d’occupazione. La comunità internazionale non deve essere una spettatrice di fronte a questa situazione e bisogna fare in modo che l’esercito turco abbandoni il territorio siriano.

Congresso Nazioanle del Kurdistan KNK

 

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