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Attacco frontale alla libertà di manifestare: quello che è successo durante la manifestazione “No-Pasaran!” rappresentano la politica di escalation e criminalizzazione

Nella giornata di ieri migliaia di curde e curdi e solidali si sono riuniti a Düsseldorf per la manifestazione europea No Pasaran! sostenuta da oltre 40 organizzazioni. Insieme hanno protestato contro i divieti di organizzazione curde e democratiche dalla Turchia e per la libertà di Abdullah Öcalan e di tutti i prigionieri politici. Già durante i preparativi della manifestazione, gli organizzatori hanno dovuto affrontare misure arbitrarie della città di Düsseldorf, del tribunale amministrativo e delle locali forze di polizia.

Già diversi giorni prima della manifestazione l’alleanza No Pasaran! ha preso posizione su diverse decisioni del tribunale amministrativo di Düsseldorf, come quella del divieto di vendita di cibo, bevande, CD musicali; in sostanza di qualsiasi stand per la vendita di prodotti durante il comizio conclusivo.

Mentre venerdì, un giorno prima della manifestazione, il tribunale amministrativo ha dato il permesso che un manifestante ogni tre potesse portare bandiere con l’immagine di Abdullah Öcalan, lo stesso giorno il tribunale amministrativo regionale della Renania Settentrionale -Vestafalia con procedimento d’urgenza ha rivisto questa decisione, in modo che i manifestanti non potessero esibire striscioni o bandiere con l’immagine di Öcalan.

Con altrettanto rigore la polizia ha poi proceduto durante la manifestazione. Poco dopo che le persone hanno iniziato a muoversi, il corteo è stato fermato dalla polizia. Questa misura è stata motivata con il fatto che i manifestanti avrebbero esibito simboli vietati come le bandiere di Öcalan. Tra le 13 e le 17 una gran parte del corteo è stato circondato dalla polizia e ripetutamente attaccato con spray al peperoncino e manganelli. Ci sono stati diversi feriti tra i partecipanti alla manifestazione. Parte delle persone anziane e bambini per via del lungo accerchiamento da parte della polizia hanno sofferto di grave affaticamento. Attraverso la politica dei divieti e la pratica della polizia nella giornata di ieri a Düsseldorf è stato scardinato il diritto fondamentale alla libertà di manifestazione.

Ayten Kaplan, Co-Presidente del NAV-DEM, ha criticato aspramente le imposizioni della città di Düsseldorf e il comportamento della polizia: „Oggi abbiamo sperimentato una nuova ondata di repressione che mirava consapevolmente allo scontro. Oggi si è visto che il governo federale si è piegato davanti alla pressione del governo dell’AKP in Turchia. Nello stesso giorno della visita a sorpresa del Ministro degli Esteri presso il suo omologo turco, qui a Düsseldorf sono stati calpestati fondamentali diritti democratici. Gli interessi economici e diplomatici alla fine sembrano essere al di sopra dei diritti fondamentali. Diversamente non è spiegabile questa assurda politica di divieti, che non tollera nemmeno l’esibizione di immagini di Abdullah Öcalan.“

 

 

Comunicato stampa del NAV-DEM – Demokratisches Gesellschaftszentrum der KurdInnen in Deutschland [Centro Sociale Democratico delle Curde e dei Curdi in Germania]

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