Connect with us

Hi, what are you looking for?

Retekurdistan.it
Retekurdistan.itRetekurdistan.it

Kurdistan

I preparativi della Turchia per invadere Efrîn

Continuano i preparativi della Turchia per invadere Efrîn e Shehba. Villaggi nell’area dichiarati zone militari sono evacuati in linea con il piano di invasione. Ancora non è chiaro cosa pensano dell’invasione USA, Russia e Paesi occidentali.

Marea E Qaar Qelbin evacuati

La Turchia sta pianificando un’invasione di Efrîn e Shehba da molto tempo e i piani hanno accelerato negli ultimi 15 giorni. Stanno raccogliendo armi e forze nelle regioni di Azaz, Exterin, Rai, Jabal Akil, Bab e Marea a questo scopo.

Mentre la Turchia continua ad accumulare, ha dichiarato alcuni villaggi zone militari – in particolare quelli curdi – nella regione e deciso di evacuarli. Volevano evacuare Marea e i villaggi circostanti per invadere Tel Rıfat, Şeyh İsa, Meraanaz, Minix e altri villaggi e città a Shehba.

Da ieri sera hanno evacuato Meraa e il vicino Qaar Qelbin e alcuni altri villaggi. Hanno posizionato armi pesanti e reparti di fanteria a Marea evacuato e in altri villaggi. Nei prossimi giorni si attende che da questi luoghi siano lanciati gli attacchi per invadere Shehba e Tel Rifat.

La Turchia fa un accordo con Al Nusra

La Turchia sta cercando di continuare con la sua cosiddetta politica ELS prima di invadere Efrîn e Shehba. Ma ora stanno entrando nella regione non solo con i cosiddetti gruppi ELS, ma anche con il loro esercito, armi pesanti ed equipaggiamento per procedere con l’invasione.

La potenza sulla quale la Turchia si è appoggiata di più nella manovra di invasione che ha lanciato a Jarablus nell’agosto 2016 è stata la Russia. Nela sua relazione con la Turchia, la Russia ha agito in linea con una politica di classificare tutti i cosiddetti gruppi ESL come terroristi, riconciliandosi con il regime siriano Baath e facendo accettare il regime dalla Turchia. Negoziati su Aleppo si sono svolti in questo contesto. I gruppi sono stati rimossi da Aleppo e la città è stata lasciata al controllo del regime siriano Baath. In cambio la Russia ha permesso che l’invasione iniziasse da Jarablus e continuasse fino a Rai, Azaz ed Exterin, poi oltre fino a Bab per tagliare fuori i curdi e i popoli del nord della Siria.

La Turchia, nonostante fossero loro a svolgere l’invasione, ha tenuto presenti le leggi internazionali e quelle della NATO e ha sempre cercato di far sembrare che fossero gruppi come l’ESK a compiere l’atto effettivo. I gruppi ESL di cui parlano sono guidati da Ahrar Al Sham, la forza militare dei Fratelli Musulmani. Hanno formato anche una copertura per i gruppi che hanno partecipato alla manovra di invasione lanciata sotto il nome di Scudo dell’Eufrate. Il gruppo dei Fratelli Musulmani, il gruppo Ahrar Al Sham e gruppi turkmeni e cosiddetti gruppi curdi fondati dall’intelligence turca hanno preso posto all’interno di questa struttura.

Prima che iniziasse l’ultima manovra di invasione, la Turchia ha formato un fronte con Al-Nusra e Ahrar Al Sham. È stato il tentativo della Turchia di creare una copertura legittima per Ahrar Al Sham per le potenze che non accettano il gruppo, nella fattispecie Russia e USA. Ahrar Al Sham ha comandato le aree conquistate con la Sharia, hanno fondato tribunali e tenuto processi. La Turchia sapeva che Ahrar Al Sham non sarebbe stata accettata in questo modo e ha fatto una dichiarazione mentre si preparava per l’invasione di Shehba ed Efrîn. Secondo la dichiarazione Ahrar Al Sham avrebbe smesso di usare i metodi della Sharia nei suoi processi e avrebbe iniziato ad agire in base a leggi costituzionali. Non sarebbe sbagliato dire che far fare questa dichiarazione ad Ahrar Al Sham mirava ad avvicinare il gruppo alla Russia e al regime siriano Baath e a riconciliarli su determinati punti.

Mentre la Turchia avrebbe presuntamente “trasformato” Ahrar Al Sham in questo modo, ha sviluppato anche un legame stretto con Al-Nusra e voleva assegnargli un ruolo nella manovra di invasione che stavano per lanciare. A questo scopo hanno incontrato l’amministrazione di Al Nusra (eccetto Muhammed Colani) la scorsa settimana ad Antep. In questi incontri hanno dato un messaggio chiaro a Nusra: “O agite con noi o verremo da voi insieme al regime e alla Russia e vi spezzeremo.” Il fatto che Nusra bombardi villaggi a Shehba ed Efrîn da Atme, la Fortezza Samaan e il colle Sheikh Berekat insieme a Ahrar Al Sham mostra che hanno accettato l’accordo. In questo modo capiamo che anche la Russia ha fatto un accordo con Ahrar Al Sham e Al-Nusra insieme alla Turchia. Certamente questo accordo è stato sviluppato tramite la Turchia.

L’impegno della Russia con i curdi del Rojava

La Russia, volendo avere influenza in Siria, ha tenuto diversi incontri con il PYD, compresi I suoi co-presidenti, fin dai primi giorni della Rivoluzione del Rojava. Questi incontri si sono tenuti a Mosca. Dopo che sono state dichiarate le amministrazioni autonome dei Cantoni, sono stati ufficialmente aperti uffici di rappresentanza delle Amministrazioni Autonome dei Cantoni. Ma la Russia si è impegnata con le forze di difesa del Rojava in senso militare dopo gli attacchi su Efrîn da Atme nel 2013. Dopo che il cittadino degli Emirati Arabi Uniti Abdulkerim El Imarati, noto anche come Ebu Maaz, di ISIS è stato ucciso negli scontri ad Atme e sono stati trovati documenti sulla sua persona, questa relazione si è sviluppata ulteriormente. Il documento è ancora negli archivi delle YPG. Le autorità russe hanno affermato che i numeri telefonici nel documento erano importanti. Questo documento in un certo senso mostra attraverso quale centro sono state formate le relazioni Russia-ISIS e Russia-Nusra.

La politica della Russia della minaccia turca

Secondo i documenti trovati sul corpo di Abdulkerim El Imarati ad Atme nel 2013, la Russia ha ulteriormente sviluppato la sua relazione con le forze di difesa del Rojava, ma questa relazione è rimasta segreta. Quando ISIS ha lanciato gli attacchi per invadere Kobanê e gli USA si sono apertamente schierati con le YPG, la Russia ha iniziato rendere gradualmente pubblica relazione.

Dal giorno in cui è iniziata la rivoluzione, l’amministrazione del Rojava ha detto di seguire la terza via. Ma la Russia, nella relazione che ha sviluppato e sperava di rendere dominante ha sempre spinto per una restaurazione verso la condizione del precedente la guerra civile piuttosto che verso un’alleanza e collaborazione tra l’amministrazione rivoluzionaria del Rojava e le forze di difesa e il regime sulla base di principi. L’amministrazione rivoluzionaria del Rojava e le forze di difesa non l’hanno accettato. Allora la Russia ha iniziato a rivolgersi all’amministrazione rivoluzionaria e alle forze di difesa con una politica del ricatto. Quando anche questo non ha funzionato, hanno format un’alleanza temporanea con la Turchia, con la quale sono arrivati sull’orlo di una guerra e hanno cercato di minacciare il Rojava con i turchi per convincerlo alla collaborazione con il regime.

La Turchia ora si appoggia alla Russia e pianificando l’invasione di Efrîn e Shehba con l’approvazione della Russia, sta accumulando lì armi pesanti e forze di fanteria. La Russia sta cercando di affermare il dominio del regime Baath a Efrîn e Shehba attraverso la minaccia della Turchia. A questo scopo hanno posizionato forze a Efrîn per dare il messaggio che la regione è sotto la protezione russa contro un possibile attacco della Turchia. E ora stanno minacciando di ritirare queste forze. Se la Russia pensa che attireranno di più i curdi e potranno mettere in atto le loro politiche attraverso la minaccia della Turchia, si accorgeranno presto di aver fatto un grande e storico errore. Ma l’opportunità sarà passata quando si accorgeranno che è stato un errore. Perché i curdi di fatto possono parlare del bluff della Russia rispetto a quello che vogliono ottenere attraverso la minaccia turca. Possono dire, “Ritiratevi se volete, non siamo senza alternative” e invitare a Efrîn gli USA e le forze della coalizione. In questo scenario, la Russia non avrà altro da fare.

Gli Usa e i paesi occidentali

Anche se gli USA e Paesi occidentali non hanno preso una posizione chiara rispetto alla minaccia della Turchia di invadere Efrîn e Shehba, hanno dichiarato che non accetteranno qualsiasi posizione che ostacoli la lotta contro ISIS. Simili dichiarazioni da parte degli USA e delle Forze della Coalizione sembrano aver tenuto a freno la Turchia, anche se solo un po’. I Paesi occidentali, e in particolare la Germania, hanno iniziato a richiedere i fascicoli delle  pratiche con documenti che provano le relazioni della Turchia con ISIS che sono stati preparati in precedenza dalle amministrazioni dei cantoni autonomi del Rojava e che questo mostra che i Paesi occidentali faranno qualche sforzo rispetto alla relazione tra la Turchia e ISIS nel prossimo periodo.L’invasione  ha rallentato

La Turchia doveva lanciare l’operazione che ha pianificato il 27 giugno, ma l’operazione non è ancora iniziata. La ragione potrebbe essere che la Russia ha fermato la Turchia per via delle carte che i curdi hanno mostrato. E, non facendo parte della NATO, la Russia potrebbe aver capito che questa approvazione potrebbe mettere sia loro sia la Turchia in una situazione difficile. Intanto è noto che la Russia usa la Turchia solo come leva e arma contro i curdi e gli USA e la Coalizione per raggiungere i suoi scopi in Siria. Mentre la Russia vuole usare la Turchia a questo fine, la Turchia lo considera un’opportunità per i loro ulteriori obiettivi di invasione. Si potrebbe dire che la Russia ha dato un’approvazione limitata alla Turchia per impedirli di trasformare la situazione in un’opportunità permanente.

Sia le forze USA e della Coalizione e la Russia sono consapevoli del gioco pericoloso che sta facendo la Turchia e non sarebbe sbagliato dire che hanno impedito l’invasione per questo. A questo scopo, il Presidente turco Tayyip Erdoğan ha prima parlato con il Presidente USA Donald Trump al telefono. Si attende che più tardi parli con Putin. In entrambi i colloqui si sa che Erdoğan chiederà l’approvazione dell’invasione. Ma non è chiaro se sarà in grado di averla. In ogni caso la Turchia si sta ancora preparando per l’invasione ed è chiaro che prevedono di espandere questa invasione oltre Shehba ed Efrîn.

Tutti questi sviluppi avvengono in un momento in cui combattenti delle YPG, YPJ e FSD continuano con la loro operazione per liberare il centro della città di Raqqa, la “capitale del califfato” come la chiama ISIS. Se guardiamo agli eventi da questa prospettiva, è evidente che ISIS ne trae beneficio direttamente e indirettamente. La Turchia è sempre stato un Paese che sostiene direttamente ISIS e qualsiasi Paese in alleanze e collaborazioni con loro non può che cadere nella stessa posizione di sostegno a ISIS, che lo vogliamo o no.

Una grande resistenza

Anche la popolazione e le forze di difesa di Efrîn e Shehba si stanno preparando per l’invasione della Turchia. La popolazione civile ha preso le armi per combattere contro la Turchia in un possibile scenario di invasione. Non sono solo i curdi a prendere le armi, arabi, turkmeni e altri popoli e clan stanno facendo lo stesso. Così non sarebbe sbagliato dire che una grande resistenza attende la Turchia nel caso di una possibile invasione.

SEYİT EVRAN – EFRÎNSEYİT EVRAN

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

5X1000 a UIKI Onlus

5 x Mille a
Ufficio di Informazione del Kurdistan In Italia Onlus
Codice Fiscale: 97165690583

IBAN: IBAN: IT89 F 02008 05209 000102651599
BIC/ SWIFT:UNCRITM1710

Potrebbero interessarti anche:

Siria

È stato affermato che 2 milioni di persone sono rimaste senza elettricità nella Siria settentrionale e orientale a causa degli attacchi della Turchia alle...

Siria

Il Rojava Information Center (RIC) ha compilato un rapporto dettagliato sulle 18 località colpite dallo Stato turco il giorno di Natale nella Siria settentrionale...

Siria

Invitando alla mobilitazione contro lo Stato turco occupante, Foza Yûsif, membro del Consiglio di co-presidenza del PYD, ha dichiarato: “Dichiariamo la resistenza totale”. Da...

Siria

A causa degli attacchi della Turchia, le infrastrutture della Siria settentrionale e orientale hanno subito danni per 1 miliardo di dollari. Ingenti danni si...