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Rassegna Stampa

Prima della grande battaglia

La coalizione militare curdo-araba annuncia l’inizio dell’offensiva contro la roccaforte di IS Raqqa. Ankara minaccia i curdi-Con il comunicato di ieri avrà inizio la quinta e ultima fase della battaglia intorno a Raqqa: »Oggi a nome del comando dell’operazione ›Ira dell‘Eufrate‹ annunciamo l’inizio della liberazione di Raqqa, che le bande« – il riferimento è a Stato Islamico – »resa capitale del terrore e del terrorismo«, si legge nella presa di posizione delle FSD.Ieri, martedì, nell’ambito di una conferenza stampa, i comandati delle Forze Siriane Democratiche (FSD) hanno annunciato l’inizio dell’avanzata diretta delle loro truppe sulla città siriana di Raqqa occupata da Daesh, come in arabo viene chiamato »Stato Islamico« (IS) in forma abbreviata. Nei mesi passati, la coalizione militare costituita dalle Unità di Difesa del Popolo (YPG) curde, nonché da alleanze arabe, assiro-aramaiche e turkmene in quattro fasi hanno chiuso l’anello di accerchiamento intorno alla città, che a lungo è stata considerata come »capitale« degli islamisti.

Dopo la liberazione della città, a Raqqa si vuole costituire un sistema di auto-governo e democrazia dei consigli simile a quello che già esiste in diverse città a maggioranza curda nel nord della Siria, così come nella regione intorno alla metropoli araba Manbij. Il Consiglio Civile di Raqqa, che dovrà costruire i consigli, è stato fondato già a metà aprile. Anche il componente del consiglio Firas Memduh martedì ha parlato di un »momento storico«: »Le FSD manterranno le loro promesse e libereranno Raqqa, così come hanno liberato dai terroristi grandi parti della Siria.«

Il caso di Raqqa potrebbe significare un punto di svolta decisivo nella lotta contro »Stato Islamico«. Nella metropoli irakena di Mosul, abitata da milioni di persone, contro gli jihadisti stanno avanzando l’esercito irakeno e le Unità di Mobilitazione Popolare (PMU) sciite; con Raqqa questi perderebbero la presa su un’altra città decisiva.

E quindi la lotta delle prossime settimane e mesi nella città sita sulla riva nord dell’Eufrate potrebbe diventare davvero dura. I combattenti delle FSD riferiscono a junge Welt che si parte dall’idea che Daesh abbia minato grandi parti della città e la abbia munita dei cosiddetti IED, cariche esplosive autoprodotte.

Secondo stime, nelle zone contese si trovano ancora oltre 5.000 miliziani di IS e diverse decine di migliaia di civili. Media siriani riferiscono che in attacchi aerei della coalizione anti-IS a guida USA che sostengono l’avanzata delle FSD, già lunedì siano rimasti uccisi dodici civili che avevano tentato di fuggire da Raqqa con una barca sull’Eufrate.

Dopo l’annuncio dell’inizio dell’offensiva su Raqqa, il regime dell’AKP di Ankara si è schiarato apertamente dalla parte di »Stato Islamico«. Il Primo Ministro Binali Yildirim ha minacciato le FSD di rappresaglia »immediata«, in caso l’operazione dovesse minacciare la »sicurezza della Turchia«. Già nelle scorse settimane la Turchia aveva cercato di rallentare l’avanzata delle milizie curde e dei loro alleati. Il 25 aprile jet da guerra dell’aviazione turca avevano bombardato obiettivi delle YPG in Siria, tra il quartier generale della milizia curdo-siriana a in Karakoch

di Peter Schaber, Qamishli

 Junge Welt

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