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Kurdistan

Conflitto in Sira: Il nuovo ‘Piano Shehba’ di USA e Turchia

È trapelato un nuovo piano segreto di USA, Turchia, Qatar e Arabia Saudita. Si tratta di riunire i gruppi armati nella regione e di conquistare il controllo di Shehba che si trova sulla linea di confine Azaz – Jarablus.Secondo fonti affidabili che seguono la situazione sul posto, questo piano dovrà essere messo in pratica con l’appoggio di bombardamenti aerei US e di artiglieria dalla Turchia. Come nuova forza armata i gruppi si dovranno organizzare nell‘ “Esercito del Nord” (Jaysh as Simal). Ma diversamente dai piani precedenti, che sono tutti finiti con sconfitte catastrofiche, nessuna forza militare turca dovrà partecipare ai combattimenti in modo diretto. Secondo le fonti di ANHA questi punti sono stati discussi in un incontro svoltosi lunedì scorso in Turchia. Secondo il piano si sono incontrati rappresentanti dei servizi segreti di USA, Turchia, Arabia Saudita e Qatar e i comandanti dei gruppi armati hanno concordato sui seguenti punti:

Tutte le brigate che non si trovano sulla lista delle organizzazioni terroristiche si dovranno riunire sotto il nome di “Esercito del Nord (Jaysh as Simal)“. Arabia Saudita e Qatar forniranno sostegno logistico a questa struttura.

L‘ “Esercito del Nord (Jaysh as Simal)“ come già in precedenza Jaysh al Fatah dovrà accogliere gruppi come Ahrar Al-Sham, Feyleq As-Sham, Ceysh As-Sham, Suwar Sham, Cebhet As-Shamiye e Nureddin Zenkî.

Inoltre la Turchia ha minacciato che tutti i gruppi che dipendono da lei e che “non si uniranno a questa struttura verranno privati del sostegno e messi sulla lista delle organizzazioni terroristiche“. Uno strumento di pressione contro questi gruppi viene considerata anche la minaccia di 20 giorni fa da parte della Turchia di “fermare il lavoro di tutte le organizzazioni di aiuti per la Siria.“

Gli USA per questo piano hanno invece respinto le richieste della Russia, di mettere Ahrar al-Sham e Jaysh al Islam sulla lista delle organizzazioni terroristiche. Secondo le fonti dell’agenzia stampa ANHA, tutti i gruppi e le brigate militari hanno accettato a partecipare all‘ “Esercito del Nord (Jaysh as Simal)“ che si mobiliterà presto. È stato inoltre concordato che il regime Baath non sarà obiettivo degli attacchi di questo gruppo. Secondo la fonte l’obiettivo sarebbe IS, che verrebbe combattuto con il sostegno di artiglieria dalla Turchia e sostegno aereo USA. Inoltre l’ “Esercito del Nord“ non dovrebbe combattere solo contro IS, ma anche portare sotto il proprio controllo la regione di Idlib. A questo andranno preparati gruppi come Jaysh al Mujaheddin e Nûreddin El-Zenkî che dovranno procedere in modo coordinato con USA e Turchia.

Che diverse aree al momento sono impegnate a gettare le basi per questo piano diventa chiaro attraverso le relative affermazioni e dichiarazioni. Queste aree da un lato spiegano che combattono in collaborazione con la coalizione internazionale contro IS e considerano legittima la guerra contro IS. Dall’altro però dichiarano guerra anche alle forze curde (YPG/YPJ) e alle FDS (Forze Democratiche della Siria), che a loro volta fino ad ora sono state le più efficaci nel combattere contro IS in Siria.

Uno di coloro che rappresentano questa doppia impostazione è Eyman Hermûş, noto per la sua vicinanza ad Ahrar al-Sham. Poco tempo fa Hermûş aveva pronunciato la seguente Fatwa: „è legittimo che si combatta con l’appoggio di aerei da combattimento di USA e Turchia contro IS e il governo dell’AKP è il governo che rappresenta i gruppi che guideranno questa guerra.“

Il discorso di Hermûş prosegue, è necessario che nei territori sottratti a IS vengano posizionati (cosiddetti) gruppi islamici, altrimenti questi territori finiscono sotto il controllo del PKK(!), che è un’ importante gamba d’appoggio degli Stati occidentali nella regione.“

La Fatwa, dalla quale non veniamo a sapere a quali Paesi occidentali si riferisce Hermûş e nella quale il sostegno alla coalizione internazionale viene considerato “helal“ (permesso dal punto di vista islamico), è in sé contraddittoria e inconsistente.

Il Presidente della Coalizione Nazionale Siriana Enes Ebdê mercoledì scorso ha reso la seguente dichiarazione “Alla Turchia, che nell’ambito dell’accordo di Adana potrà penetrare nel territorio siriano, verrà attribuito un ruolo guida nella nuova strutturazione della Siria.“

Le fasi del piano

La fonte delle informazioni ha spiegato che il piano dovrà essere messo in pratica in tre fasi. Nella prima fase dovrà essere costruito il Jaysh as Simal. Nella seconda fase a queste forze armate verrà dato accesso alla regione attraverso la Turchia. E nella terza fase verranno avviati i combattimenti e la guerra.

Secondo indicazioni della fonte di ANHA alle forze che dovranno partecipare alla guerra mercoledì scorso presso il valico di confine di Bab as Salam ad Azaz è stato fornito sostegno logistico con carri armati e armi pesanti. La terza fase del piano dovrebbe essere messa in pratica già entro una settimana.

Prima dell’inizio della terza fase gli USA e lo Stato turco inizieranno con i bombardamenti. In questo contesto è significativo che il mese scorso su ordine della Turchia siano stati cambiati i vertici militari delle brigate Nureddin Zenki, che sono parte del Jaysh as Simal.

Attacco da quattro lati

Secondo informazioni della fonte nell’attuazione della terza fase del piano dovrà essere avviato un attacco da quattro lati. Quindi la prima avanzata sarebbe dalla Turchia verso Jarablus, e la seconda da El-Rai, la terza dai villaggi a est di Azaz e la quarta da Mari. Nell’ambito di questo piano dovranno avanzare gruppi di 3.000 miliziani.

Civaka Azad  16 maggio 2016

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