Connect with us

Hi, what are you looking for?

Retekurdistan.it
Retekurdistan.itRetekurdistan.it

Iniziative

I curdi dicono ‘no’ all’accordo Ue-Turchia: “E’ deportazione!”

ROMA- Mentre il presidente del Consiglio Matteo Renzi svolge le sue comunicazioni sul Consiglio europeo nell’Aula del Senato, giusto sotto Palazzo Madama una manifestazione di curdi e attivisti protesta proprio contro l’intesa fra Bruxelles e la Turchia per il contenimento dei profughi in fuga dalla Siria devastata dalla guerra.

“Quello che si deciderà a Bruxelles sarà il più grande piano di deportazione e concentramento mai concepito dalla fine della seconda guerra mondiale”, denunciano, “e l’ultima abiezione della politica del filo spinato che i governi d’Europa praticano da mesi, in spregio a qualsiasi principio umanitario e in barba agli stessi trattati europei”. Sotto accusa è la Turchia, che da decenni reprime duramente il popolo curdo. “Resistenza Kurdistan, liberate Ocalan, Rojava libertà, assassino Erdogan” sono i cori ritmati dal presidio in piazza delle 5 lune.

“La Turchia non può essere considerata un ‘paese sicuro’ per i profughi- denunciano i manifestanti- come ipocritamente dichiarano i governanti europei. Il suo governo non è in grado di garantire la sicurezza e la libertà nemmeno per i suoi cittadini: da mesi massacra la minoranza curda, incarcera e inquisisce i giornalisti, i magistrati, i sindacalisti e i docenti universitari”.

Sotto accusa anche il ‘finanziamento’ europeo ad Ankara perché trattenga i profughi. “L’Europa libera di Schengen, l’Europa dell’accoglienza e dei ‘buoni principi’ è un simulacro dietro cui si nasconde il suo fondamento neoliberista- accusano i manifestanti- tutelare proprietà e benessere delle classi dominanti a scapito degli oppressi che, dentro e fuori i propri confini, lottano per la sopravvivenza”. E ancora più grave, accusano i movimenti curdi, è che “i soldi che l’Europa dà alla Turchia di Erdogan non serviranno ad aiutare i profughi ma andranno a finanziare la guerra in Siria contro le forze di autodifesa dello Ypj e Ypg (curdo siriani, ndr) che da anni contrastano l’avanzata di Isis-Daesh e la devastazione dei territori del sud est turco”, a maggioranza curda, “dove vige costantemente il coprifuoco” imposto dall’esercito turco. Insomma, “come accade da 100 anni- concludono- il popolo curdo viene ancora una volta sacrificato in nome dei reciproci interessi di Europa e Turchia”.

AgenziaDIRE «www.dire.it»

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

5X1000 a UIKI Onlus

5 x Mille a
Ufficio di Informazione del Kurdistan In Italia Onlus
Codice Fiscale: 97165690583

IBAN: IBAN: IT89 F 02008 05209 000102651599
BIC/ SWIFT:UNCRITM1710

Potrebbero interessarti anche:

Iniziative

L’evento ospiterà un dibattito tra Zilan Diyar, giornalista e attivista del movimento delle donne curde e Francesca Patrizi ufficio informazioni del Kurdistan in Italia....

Iniziative

A dieci anni di distanza dalla storica resistenza di Kobane, che ha reso visibile la decennale lotta per la libertà del popolo curdo, la...

Iniziative

La presenza permanente della questione curda in un mondo diviso e ingiusto. Il Kurdistan e i curdi oggi. Partecipano: Antonio Olivieri (Associazione Verso il...

Iniziative

Cammini da percorrere in cerca di nuove strade. Un racconto collettivo, Mercoledì 7 febbraio 2024- Roma