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Interviste

Salih Muslim: le ralazioni ISIS-Turchia dovrebbero essere easminate

Il copresidente del Partito dell’Unione democratica(PYD)Salih Muslim ha reagito con rabbia al commento del Primo ministro turco Ahmet Davutoğlu secondo cui la Turchia non ha sostenuto ISIS,proponendo che venga istituita una commissione internazionale indipendente per svolgere un’inchiesta.

La linea di difesa da Tel Kocher a Afrin

Quale è l’attuale situazione nei cantoni del Rojava?C’è ancora una minaccia di attacco?

C’è una guerra e una lotta nel Rojava.Mentre la difesa militare contro gli attacchi di è un impegno costante sonos tati fatti anche sforzi per istituire un sistema che sta gradualmente arrivando in essere.Tutte le istituzioni e la popolazione sono coinvolte in questo sistema.La difesa di questo sistema unico è stata intrapresa dal popolo del Rojava da Tel Kocher a Afrin.

Sappiamo che prima della resistenza del Rojava c’erano degli ambienti che si erano opposti e non avevano accettato il vostro sistema.Questo è cambiato?

Città importanti come Mosul e Raqqa non hanno resistito 24 ore,ma una piccola città come Kobane ha resistito per 3 mesi.Il mondo intero lo ha visto.Questo è docuto all’organizzazione.Se non fossimo stati organizzati non avremmo potuto resistere.Ciò ha indubbiamente cambiato la menti di molte persone.

Coloro che non sono sostenitori del PYD possono prendere posto nel sistema?

Il governo nel Rojava non è il PYD o il TEV-DEM.E’ la popolazione che risolve i propri problemi.Non c’è un classico sistema di autorità,questo necessita di essere capito.Gli ambienti che hai citato hanno uffici e associazioni in molte città,in particolare a Qamişlo.Nessuno impedisce lo svolgimento delle loro attività.Ognuno è libero di svolgere le proprie attività democratiche.Lasciate lottare tutti per la libertà del Rojava con le loro idee.

Dopo l’arresto di ISIS a Kobanê quali cambiamenti si sono verificati nella regione?

ISIS pensava di poter conquistare l’intera regione,ma ha commesso un’errore.Gli stati e le forze regionali avevano anche calcolato che serebbe successo.Ma non è andata in quel modo.Anche gli stati uniti si sono fatti ingannare.Fino a pochi mesi fa non volevano parlare con noi.Tuttavia, ora hanno capito la minaccia rappresentata a livello mondiale da ISIS.

Una commissione d’inchiesta dovrebbe essere istituita

Quali forze pensi siano dietro a ISIS?

Il vice presidente Joe Biden ha reso questo molto chiaro. Il mondo intero sa chi c’è dietro di loro.Recentemente ISIS ha avviato un’attacco su Kobane dalla Turchia.Nel dibattito successivo il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu ha detto: “Nessuno può dire che sosteniamo ISIS”. Come valuti questo?

Noi affermiamo che la Turchia sta sostenendo ISIS.Lo sospettiamo.Se Ahmet Davutoğlu ha ragione ed è cosi sicuro.proponiamo che una commissione indipendente venga istituita per esaminare quello che è successo.

State chiedendo che venga istutuita una commissione?

Sì, dovrebbe venire in Turchia, nel Rojava e svolgere un’indagine nelle zone di confine.Poi emergerà chi è e chi non sta sostenendo ISIS, e la discussione si fermerà.

Quali sono le vostre relazioni con le opposizioni all’interno della Siria?

Precedentemente hanno effettuato propaganda contro di noi.Alcuni ambienti si sono opposti a noi sostenendo che noi avevamo relazioni con il PKK,e altri ambienti affermavano che collaboriamo con il regime.Per questi motivi non volevano associarsi a noi nei forum internazionali.Ma Kobanê ha dimostrato chi è terrorista e chi sta combattendo il terrorismo.Sia i paesi occidentali che le forze in Medioriente hanno cambiato le loro posizioni quando hanno capito che siamo un’attore credibile in Medioriente.

Nel 2015 svilupperemo la diplomazia curda

I curdi non sono stati visti come attore in precedenza?

Le forze internazionali precedentemente hanno avevano parlato con i curdi attraverso stati quali la Turchia,l’Iran e l’Iraq,ma con Kobane i curdi hanno iniziato a parlare direttamente.Ad esempio, è a causa di Kobanê che stati come l’America, il Regno Unito e la Francia ci hanno accolto a un livello elevato.Ciò è avvenuto a seguito della lotta condotta dai curdi a Kobanê.Per tre mesi i cuori di 40 milioni di curdi hanno battuto per Kobanê.Quindi,centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo sono scese in strada per Kobanê. Questo ha aperto molte porte.

Come questo aiuterà la diplomazia del Rojava nel 2015. Quali iniziative state pensando di prendere?

Come movimento siamo nuovi alla diplomazioa e alle relazioni internazionali.Quindi abbiamo delle carenze.Avremmo potuto ottenere di più se avessimo avuto i quadri e l’organizzazione.Pertanto colgo l’occasione per invitare i giovani degli ambienti accademici nei diversi paesi per entrare in contatto con noi, in quanto non siamo in grado di andare ovunque.
Ma nonostante questo abbiamo fatto una buona partenza, e nel 2015 ci aspettiamo di ottenere risultati significativi nella diplomazia.

Non ci aspettiamo che ISIS e la caotica situazione in Medioriente cessino presto.Siamo una forza significativa nella regione nonostante le nostre lacune.Queso lo abbiamo dimostrato.Ogni giorno riceviamo richieste di decine di delegazioni che vogliono visitare il Rojava da quando stiamo stabilendo un sistema basato sulla libertà in Medio Oriente, con le donne che giocano un ruolo di primo piano. Da qui l’interesse.

Alla Conferenza curda in Medioriente al Parlamento Europeo hai affermato che si dovrebbe adottare un’iniziativa per il 1 novembre e dichiarare una giornata internazionale contro il terrorismo e in solidarietà con Kobanê. Hai assunto delle iniziative?

Lo abbiamo preannunciato due volte. Continueremo i nostri sforzi affinchè venga assunto questo dagli organismi internazionali come le Nazioni Unite. Lo abbiamo deciso come partito e per questo condurremo una lotta.

ALİ GÜLER – BRUSSELS

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