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La resistenza di Kobanê dura da 73 giorni

Gli attacchi della milizia terroristica del cosiddetto Stato Islamico (IS) all’enclave di Kobanê continuano anche nel 73° giorno. Oltre ai combattimenti sul fronte sud gli attacchi si concentrano soprattutto sulla parte est della città.

Anche a Serê Kaniyê (Ras al-Ain), che si trova nell’ovest del cantone di Cizîrê, ci sono stati attacchi di IS.
La co-presidente del Partito di Unità Democratica (PYD) Asia Abdullah il 25 novembre ha dichiarato a Civaka Azad che IS ormai ha il controllo solo su una piccola parte della città. Se prima la tattica delle Unità di Difesa delle Donne (YPJ) e delle Unità di Difesa del Popolo (YPG) era mirata a bloccare l’avanzata della banda terroristica, i combattenti e le combattenti delle YPJ e YPG che agiscono insieme alla coalizione Burkan El Firat e i combattenti peshmerga del Kurdistan del sud ora sono impegnati a liberare i villaggi occupati da IS. Così sono già stati liberati diversi villaggi. Ma si procede lentamente perché le azioni di liberazione tengano più basso possibile il numero di perdite nelle proprie file. Ciononostante il pericolo di IS non è ancora finito. Nonostante gravi perdite IS continua a mobilitare miliziani, armi e munizioni dalle aree circostanti“, così le dichiarazioni di Abdullah.

La giornalista Gulan Gernas che si trova a Kobanê alla domanda di Civaka Azad sul proseguire o meno degli attacchi aerei della coalizione a guida USA ha risposto che “gli attacchi aerei continuano in collaborazione con le YPG. Ma i responsabili locali hanno detto che potrebbero essere molto più efficaci. Soprattutto si tratta di prendere di mira l’artiglieria pesante, come per esempio i carri armati. Lunedì ci sono stati complessivamente cinque attacchi aerei, martedì hanno bombardato tre volte. Nella notte tra lunedì e martedì le combattenti delle YPJ in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne hanno condotto un’operazione a ampio raggio contro la milizia terroristica “, ha riferito Gernas.

Aprite il corridoio per darci modo di occuparci delle persone.

Nonostante la pressione internazionale la Turchia non sembra intenzionata a prendere il suo posto nella lotta contro IS. Anche una visita del vicepresidente USA Joe Biden al presidente turco Erdogan secondo diversi rapporti nei media non ha modificato l’atteggiamento di Ankara sull’argomento. Il governo turco continua a rifiutarsi di lasciar passare combattenti volontari provenienti dagli altri cantoni dell’amministrazione autonoma del Rojava verso Kobanê. Anche per quanto riguarda gli aiuti umanitari il governo dell’AKP secondo rapporti degli attivisti che si trovano sul posto porta avanti una politica di blocco.

La giornalista Gulan Gernas ha spiegato che a fronte dell’arrivo dell’inverno la situazione umanitaria è estremamente precaria. Sia a Pirsûs (Suruç) al confine con Kobanê che a Kobanê stessa, dove molti profughi continuano a tornare, mancano tende che proteggano dal freddo.
Il Dr. Hikmet Ehmed, uno degli ultimi medici a Kobanê, ha spiegato al quotidiano Yeni Özgür Politika che la situazione umanitaria in città diventa sempre più difficile. “Soprattutto con l’aiuto della popolazione del Kurdistan del nord abbiamo cercato di gestire la situazione alla meglio. Ma con l’arrivo del freddo la situazione diventa sempre più difficile. Mancano vestiti invernali, latte e altri generi alimentari.

“Le nostre provviste stanno finendo“, così il Dr. Ehmed. Inoltre ha riferito che IS nelle zone che sono temporaneamente sotto il suo controllo ha lasciato la devastazione. Sono state distrutte molte case, altre sono state minate. “Anche se le persone tornassero a Kobanê domani o dopodomani, inizialmente non troverebbero condizioni in cui poter vivere“, spiega. Il Dr. Ehmed rinnova ancora una volta la richiesta di apertura di un corridoio con le seguenti parole: “Qui usiamo queste due stanze come ospedale provvisorio. Ci mancano medicine e strumenti medici per poter curare le persone in modo appropriato. Facciamo quello che possiamo. Ma i mezzi sono molto limitati. Per questo va finalmente aperto questo corridoio, perché possa arrivare del materiale sanitario per metterci in condizioni di curare le persone.“

IS vende villaggi a Kobanê

Il giornale online turco Radikal il 23.11.2014 ha riferito che IS avrebbe venduto i villaggi occupati di Kobanê agli abitanti di origine arabo-sunnita della zona. Il prezzo da versare a IS per interi villaggi è tra 5.000 e 10.000 dollari USA. Inoltre interi villaggi sono stati saccheggiati e distrutti. Nello stesso comunicato viene riferito che il numero di miliziani di IS che partecipano all’attacco a Kobanê sono 12.000.

Liberate Jalawla e Sadiye in Irak del nord

Nel frattempo le Forze di Difesa del Popolo (HPG) hanno dichiarato che è stato possibile liberare da IS i territori di Jalawla e Sadiye che fanno parte di Xanaqin (Khanaqin)/Kirkuk nel nord dell’Irak. Il 23.11.2014 le unità di guerriglia delle HPG insieme ai peshmerga hanno avviato un’operazione a ampio raggio che ha condotto alla liberazione dei territori.

Comunicato stampa di Civaka Azad, 26.11.2014

Fonte: http://civaka-azad.org/der-widerstand-von-kobane-haelt-seit-73-tagen/

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