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Kurdistan

L’oleodotto ISIS-Ankara

In un nuovo report per Radical,il giornalista Fehim Taştekin ha scritto riguardo alla spedizione di petrolio del mercato nero dalla Siria alla Turchia e del ruolo che lo stato turco ha giocato nel facilitare tali spedizioni.Gran parte del petrolio che è stato spedito dalla Siria e dall’Iraq è controllato dallo Stato Islamico(ISIS) e rimane la maggiore fonte di finanziamento per il gruppo.

Taştekin ha visitato la città di Hacıpaşa nella provincia di Hatay,dove ha parlato con la gente del posto e documentato la presenza di tubazioni improvvisate per trasportare petrolio attraverso il confine scrive:”le condutture iniziano sul versante siriano del confine a Ezmerin e passano attraverso Asi.Corrono attraverso i campi e sotto le strade di pietra della città ed escono nei cortili posteriori delle abitazioni locali.

Il petrolio viene pompato dal versante opposto e riempie serbatoi di stoccaggio in questi cortili.L’oleodotto è gestito da comandanti che da entrambi i lati coordinano il pompaggio del petrolio attraverso un cellulare.Qualche volta quando un comandante è in ritardo, il petrolio fuoriesce sul terreno.Il petrolio che proviene da Deyr el Zor e Rakka, controllate da ISIS,quando raggiunge l’utente finale in Turchia costa 1.25 lire turche.

Anche se un barile o due vanno sprecati non è un grosso problema.I clienti vanno alla porta e si riempiono fusti da 70 litri.Questo è il prezzo per gli abitanti di villaggio che sostengono la [turca] politica di stato in Siria.

Una postazione militare turca lontana 100 metri,con una chiara vista sul confine,può facilmente vedere l’andirivieni di rifugiati sulle zattere da Asi che portano carburante,thè,olive e altri beni di contrabbando.Ora che lo stato vuole reprimere le notizie sul petrolio raffinato con metodi primitivi e consumato Turchia,da Marzo sta intervenendo in questo circuito.La gendarmeria ha tagliato le condutture laddove emergono dal terreno sulla strada.Migliaia di metri di condutture sono state raccolte da questi terreni.I militari turchi hanno istituito un check-point per impedire il contrabbando.L’intera rete è giunta ad una battuta d’arresto e le partnership sono state interrotte.Quelli che ci hanno guadagnato in tre anni di contrabbando ora si stanno ribellando.

Testimoni locali

Taştekin ha raccolto testimonianze da locali,molti dei quali sono coinvolti nel trasporto di petrolio dalla Siria alla Turchia.Ha tenuto nascosti i nomi per la loro sicurezza.Qui sotto c’è qualcosa che volevano dire.

-Tra l’80 ed il 90% delle famiglie del posto è coinvolta nel contrabbando di petrolio.Sebbene la maggior parte delle condutture sono state tagliate, una limitata quantità di petrolio continua a fluire.

-Lo stato è ben consapevole del contrabbando di petrolio.Qualsiasi cosa accade di fronte ai militari.Alcuni locali si sono procurati macchine per la posa di condutture dal Giappone.

-Sono passate ogni giorno tra le 30 e le 50 cisterne di petrolio.

-Quando un veicolo di un abitante locale è rimasto bloccato nel fango accanto all’oleodotto,l’esercito ha portato un carro armato per tirarlo fuori. “Allora era legale”, ha chiesto “e perché è ora illegale?Che cosa è cambiato?”

-A partire da Marzo la situazione è cambiata.I soldati aprono il fuoco su chiunque si avvicini al confine.

-La gente del posto ha aiutato chiunque in Siria.Loro hanno aiutato anche alcuni ufficiali turchi ad attraversare il confine.

-I camionisti con i quali Taştekin si è incontrato lamentato l’intervento dello Stato nel settore del commercio e dei doppi standard che esso comporta, dicendo “Ok, diciamo che il petrolio è stato tagliato come precauzione contro ISIS. Ma i militanti continuano ad attraversare ovunque. Vai a Esentepe e vedrai. “

Rojava R. 15 Settembre 2014

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