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Kurdistan

Chiuse le scuole curde

La polizia ha attaccato ancora una volta la Dibistana Seretayî a Ferzad,scuola in lingua curda a Bağlar nel distretto di Amed,che è stata sigillata e subito chiusa dopo essere stata aperta Domenica, e ancora una volta aperta dalla popolazione Martedì.

Dopo essere state schierate attorno alla scuola,ieri in tarda serata unità di polizia sono entrate nel cortile della scuola dove bambini,i loro genitori e rappresentanti eletti hanno agito da scudi umani,chiedendo il ritiro delle forze di sicurezza che tuttavia,hanno attaccato lo staff e gli alunni con gas,con idranti ad acqua ad alta pressione e bastoni.

Anziani e bambini sono stati gravemente colpiti dal giro di vite della polizia,la quale è entrata con la forza nella scuola ,e in tarda serata ha sigillato le porta conducendo agli scontri con la popolazione locale che insisteva sul diritto a ricevere educazione in madrelingua,una delle basilari richieste evidenziate per il raggiungimento della risoluzione democratica della questione curda.

Il governo turco deve ancora assumere un provvedimento per rispondere a questa domanda della popolazione curda da quando il processo di risoluzione democratica è stato avviato lo scorso annotra  il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan e lo stato turco.

La turchia ha iniziato l’anno scolastico con il boicottaggio degli studenti curdi.Il sistema educativo razzista turco,il quale è vecchio come la Repubblica, sta continuando ad essere imposto sui curdi dal governo dell’AKP.In opposizione a questo gli studenti curdi non stanno andando a scuola per una settimana in Turchia ed in Kurdistan.

Accanto al boicottaggio,gli studenti curdi stanno organizzando azioni,attività e conferenze per porre il tema dell’educazione in madrelingua all’ordine del giorno.

Tre scuole costituite congiuntamente da Kurdî-Der, TZP Kurdî ed Eğitim Sen hanno avviato l’educazione in lingua curda il 15 Settembre,la Ferzad Kemangar ad Amed,la Bêrîvan a Cizre e la Dayîka Uveyş a Gever(Yuksekova).L’obbiettivo per le scuole aperte in questi tre centri,è quello di essere un progetto pilota per essere poi gradualmente introdotte in tutto il Kurdistan.

Le tre scuole che hanno iniziato le attività educative nonostante i divieti dell’AKP,che ha dichiarato le scuole illegali,sono state chiuse e sigillate al secondo giorno di scuola dopo che un’indagine è stata avviata secondo gli articoli del codice penale turco”apertura di istituto educativo non autorizzato” e “commettere crimine per conto di organizzazione illegale”.

La co-presidenza del Consiglio esecutivo del KCK(Unione delle Comunità del Kurdistan) ha diramato un comunicato in risposta agli attacchi alle scuole di lingua curda ,chiedendo alla popolazione di difendere e proteggere le loro scuole e di intensificare il boicottaggio di protesta,descrivendo l’attacco alle scuole curde come “una pratica di massacro contro la presenza curda”che manifesta l’insincerità del governo dell’AKP sul processo di risoluzione della questione curda.

ANF – 17.09.2014

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